L’inserimento di una quota di RAP nel confezionamento dei conglomerati bituminosi è, oramai, una pratica unanimemente accettata. Gli impianti di produzione sono in grado di produrre con percentuali di riciclaggio anche maggiori di quelle previste dalle Norme Tecniche di Appalto dei principali committenti. Tuttavia, le prestazioni di conglomerati confezionati con percentuali di RAP più elevate, complessivamente, sono almeno uguali a quelle delle miscele correntemente impiegate in ambito autostradale e comunemente accettate?
Lo scopo di questo task (riciclaggio a caldo) è di indagare, con approccio innovativo, le prestazioni di conglomerati bituminosi confezionati con bitumi modificati hard ad alto contenuto di RAP.
Si parte da una approfondita analisi della fase legante (come si comporta il bitume contenuto nel RAP? Si può ancora considerare un bitume modificato? In che quota viene riattivato e partecipa alla fase legante con il bitume vergine?), per passare alle modalità di selezione e lavorazione dei materiali fresati, alla best practice per l’esecuzione della fase di studio dei mix design, per finire con le analisi prestazionali dei conglomerati realizzati su tronchi pilota in vera grandezza. Il processo di riciclaggio a caldo avviene a temperature elevate in quanto l’aggregato vergine d’aggiunta e quello riciclato derivante dalla fresatura di pavimentazioni esistenti vengono riscaldati durante la premiscelazione e la miscelazione.
All’atto della miscelazione, il ricorso a temperature elevate implica una riattivazione del bitume presente nel RAP che andrà a “fondersi” con il bitume vergine d’aggiunta, formando una nuova fase legante caratterizzata da proprietà diverse rispetto al bitume vergine. Non si deve, inoltre, tralasciare il fatto che l’esposizione a temperature elevate provoca un processo ossidativo addizionale, oltre quello già subito nel corso della vita utile, del bitume proveniente dal materiale fresato (RAP).
Tale circostanza altera ulteriormente le caratteristiche chimiche e meccaniche del bitume contenuto nel RAP. Ne consegue, pertanto, l’esigenza di studiare le proprietà del bitume invecchiato proveniente dal materiale riciclato e delle sue possibili combinazioni con il bitume vergine, con particolare attenzione alla sua caratterizzazione chimica e reologica.